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Braccia incrociate alla Nicotra-Gebhardt di Ciserano e Lurano

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I lavoratori della Nicotra-Gebhardt degli stabilimenti di Ciserano e Lurano, riuniti oggi in assemblea, hanno espresso forte preoccupazione per le loro prospettive occupazionali e salariali alla luce delle recenti dichiarazioni aziendali. La Fiom CGIL, la Fim CISL e le Rsu aziendali hanno quindi deciso di proclamare per domani due ore di sciopero per i lavoratori dello stabilimento di Ciserano, e un’intera giornata di astensione dal lavoro con presidio al cancello a Lurano.

La Nicotra-Gebhardt ha due stabilimenti in provincia di Bergamo: uno a Ciserano, che conta circa 190 addetti, che produce ventilatori industriali; l’altro a Lurano, 30 addetti, che fino a oggi ha prodotto i motori necessari ad alimentare i macchinari montati a Ciserano.

La direzione ha comunicato l’intenzione di acquistare i motori presso un fornitore esterno estero (Turchia) e di chiudere la fabbrica di Lurano trasferendo i dipendenti nello stabilimento principale, imponendo però una serie di condizioni che i sindacati giudicano irricevibili.

“Per garantire il posto di lavoro ai 30 dipendenti di Lurano – spiega Claudio Ravasio, della Fiom CGIL di Bergamo – l’azienda ci ha chiesto di accettare una serie di penalizzazioni: il congelamento della quattordicesima, la non applicazione dei contratti aziendali vigenti a Ciserano per i 30 lavoratori trasferiti e per eventuali nuovi assunti (creando così lavoratori di serie A e di serie B), una flessibilità oraria che che peggiora ulteriormente il contratto nazionale, la mobilità volontaria per 20 lavoratori, il mancato rinnovo alla scadenza per una ventina di lavoratori precari (interinali e a tempo determinato), l’utilizzo della cassa integrazione nella fase di trasferimento. Se rifiutiamo l’azienda minaccia di recedere in modo unilaterale dalla contrattazione di secondo livello”.

In vista del prossimo incontro tra le parti, che si terrà il prossimo 11 giugno e che dovrebbe essere decisivo, Fiom, Fim e Rsu hanno proclamato l’agitazione di domani per sostenere le posizioni dei lavoratori.