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FALLIMENTO PER LA CARIVAL DI GRASSOBBIO. I SINDACATI CHIEDONO UN INCONTRO URGENTE AL CURATORE FALLIMENTARE

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Bergamo, mercoledì 23 ottobre 2013

Con una sentenza del 17 ottobre, pubblicata ieri, il Tribunale di Bergamo ha dichiarato il fallimento della Carival di Grassobbio dove in organico restano 26 lavoratori, al momento tutti in Cassa integrazione straordinaria.
 
Nata anni fa da una costola della Hoval, la Carival, specializzata nella produzione di caldaie civili e industriali, nel mese di luglio 2012 era stata al centro di un'operazione societaria che aveva visto la cessione delle quote dai vecchi soci a Ebi finanziaria. “Il nuovo socio” ha detto oggi Mauro Rossi della FIOM-CGIL provinciale, “si era presentato con un piano di rilancio che aveva inizialmente fatto ben sperare, considerato che l'azienda era senza prospettive da qualche anno a causa di una pessima gestione da parte della vecchia dirigenza e per la mancanza di investimenti nei macchinari e di un piano industriale che potesse permettere un rilancio”.
 
Da principio il nuovo socio aveva manifestato l’intenzione di dare continuità produttiva e di spingere per lo sviluppo: “In realtà”, continua Rossi, “a partire dal mese di settembre 2012 è iniziato un ulteriore declino dell'azienda, prima col mancato pagamento dei fornitori, poi con i ritardi nel pagamento degli stipendi ai lavoratori, a cui sono seguiti scioperi, incontri all'assessorato al Lavoro della Provincia di Bergamo, ma anche presidi, fino alla presentazione da parte di FIOM-CGIL e UILM-UIL di due istanze di fallimento (a fine gennaio 2013), in virtù degli stipendi arretrati non pagati”.
 
Ancora oggi i lavoratori attendono di percepire il saldo dello stipendio di ottobre 2012 e le intere mensilità di novembre 2012, dicembre 2012 e la tredicesima 2012. A partire da gennaio 2013, poi, tutti i dipendenti sono stati posti in Cassa integrazione straordinaria a zero ore.
 
“L'azienda ha poi proseguito in attività a dir poco sospette” dice ancora Rossi, “quali la rottamazione di quasi tutte le attrezzature aziendali. Nessuno sa che fine abbiano fatto i soldi arrivati nelle casse dell'azienda negli ultimi mesi, periodo in cui, di fatto, l'amministratore unico ha abbandonato la nave (addirittura non è stato nemmeno chiuso il bilancio di esercizio 2012). L'unica azione mossa dall'azienda, in risposta alle istanze di fallimento e solo grazie alla discutibile riforma della Legge sul Concordato (targata Governo Monti), è stata la presentazione della domanda di Concordato in bianco nel giugno 2013, rigettata però dal Tribunale a causa delle inadempienze dell'azienda stessa che di fatto ha presentato il Concordato solo per guadagnare qualche mese di tempo. A questo punto chiediamo urgentemente un incontro al curatore fallimentare nominato dal Tribunale, con l'intento di ottenere un altro anno di Cassa straordinaria per fallimento, la mobilità volontaria e per cercare poi di far luce sulle tante illegalità che stanno dietro alla gestione Carival. Chiediamo sia fatta giustizia e chiediamo che paghino, eventualmente anche penalmente, tutti coloro che hanno responsabilità per il disastro, sia chi ha gestito l'azienda nell'ultimo anno sia chi l’ha guidata prima della cessione delle quote a Ebi finanziaria”.
 
Per venerdì alle ore 17.30 è in programma un’assemblea dei lavoratori. Si svolgerà nei locali dell’azienda, in via per Azzano n. 26/28.