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Contratto Federmeccanica, report sul settimo incontro in ristretta: per ora nessun accordo è possibile

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Si è tenuto oggi, 11 marzo, l'ultimo degli incontri in ristretta con Federmeccanica nel quale sono state confermate le distanze e le difficoltà già emerse negli incontri precedenti; é stato comunque confermato che il confronto programmato tra le parti a fine gennaio, di approfondimento sul merito, si concluda con l'incontro in plenaria martedì 15 marzo con la presenza di tutta la delegazione trattante che esprimerà una valutazione conclusiva sui singoli punti.

Federmeccanica, salvo la risposta positiva alla nostra richiesta di un utilizzo dei congedi parentali a ore - che introduce nel contratto la possibilità di frazionare fino a due ore l'aspettativa facoltativa per maternità – ha riproposto la richiesta di una formulazione più restrittiva per l'utilizzo dei permessi della 104 che abbiamo unitariamente respinto; inoltre fa risposto negativamente alle nostre richieste sugli appalti.

Secondo Federmeccanica le nostre richieste rappresentano vincoli per le imprese e, quindi, si limita a prevedere una procedura d'informazione per gli appalti pubblici di gestione degli impianti, con l'esclusione dei call center, e senza garanzia per i diritti dei lavoratori coinvolti a partire dalla salvaguardia del posto di lavoro per tutti (clausola sociale).

Ma soprattutto anche nell'incontro di oggi Federmeccanica ha respinto le nostre richieste e confermato la propria proposta avanzata il 22 dicembre scorso sul rapporto tra i due livelli di contrattazione, negando l'aumento del contratto al 95% dei lavoratori.

Federmeccanica sul salario ha riproposto nessun aumento salariale nel 2016. A partire dal 2017 Federmeccanica propone:

- un incremento definito a luglio sulla base dell'inflazione dell'anno precedente dei minimi di garanzia, da cui sono esclusi tutti i lavoratori che percepiscono superminimi individuali e collettivi o altre voci retributive fisse quali gli scatti di anzianità e i premi mensili o annuali;

- 260 euro annui come PdR o welfare a livello aziendale;

- l'elemento perequativo previsto oggi dal contratto - erogato a chi percepisce solo i minimi salariali e pari a 37,31 euro mese - inserito nei minimi di garanzia.

La Fiom ha detto a Federmeccanica che il "rinnovamento" da loro proposto in realtà propone un nuovo modello contrattuale che cancella i due livelli di contrattazione, quello nazionale e quello aziendale:

- cancella, con gli assorbimenti, quanto contrattato nel passato e quanto verrà contrattato nel futuro in azienda;

- non prevede che il salario dei metalmeccanici aumenti anche con il contratto nazionale.

Questo da noi non è condiviso e non porta a una intesa sul contratto nazionale.

Se si vuole fare il contratto bisogna individuare delle mediazioni e delle soluzioni che prevedono un cambiamento a partire dal salario.

Qualora Federmeccanica confermasse le posizioni espresse negli incontri in ristretta nel prossimo incontro in plenaria del 15 marzo, la delegazione trattante dovrá valutare unitariamente quanto emerso sino a oggi in trattativa ed essere conseguente nel programmare la nostra iniziativa per far cambiare le posizioni al tavolo di trattativa. Al termine dell'incontro i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm hanno unitariamente deciso diverificare entro il 15 marzo gli spazi per un giudizio complessivo e una valutazione comune di Fim, Fiom e Uilm sullo stato della trattativa e sulle necessarie forme di mobilitazione.

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 11 marzo 2016

ico pdfsmall il comunicato