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Unionmeccanica-Confapi. Firmata l’ipotesi di accordo sul rinnovo del Ccnl: più salario, tutela e promozione dell’occupazione, più informazione e democrazia

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“È stata siglata oggi l’ipotesi di accordo unitario con Unionmeccanica-Confapi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per le lavoratici e i lavoratori della piccola e media impresa metalmeccanica privata. Un contratto scaduto nello scorso ottobre 2020 e che riguarda oltre 400.000 lavoratori. Aver rinnovato il contratto in tempi rapidi è stata una scelta importante delle parti per dare ai lavoratori e alle imprese, in un tempo di instabilità, la certezza del contratto nazionale. L’obiettivo raggiunto nella stagione di rinnovo dei CCNL metalmeccanici è di riunificare le condizioni normative e salariali mantenendo l’autonomia contrattuale e le specificità che contraddistinguono i diversi contratti. L’aumento del salario e i miglioramenti normativi sono il risultato di una scelta contrattuale tesa a impedire la competizione sui diritti e sul salario dei metalmeccanici.

È stato definito un aumento salariale di 104 euro per il quinto livello sui minimi contrattuali per il periodo che va dal 1 giugno 2021 al 31 dicembre 2024, che genera un montante in linea con il rinnovo realizzato per le medie e grandi imprese. Le tranches, calcolate sul quinto livello, saranno erogate a giugno 2021 per 23 euro, a giugno 2022 per 23 euro, a giugno 2023 per 25 euro, e a giugno 2024 per 33 euro. Viene incrementato il flexible benefit da 150 euro a 200 euro, portandolo in pari con i metalmeccanici degli altri contratti nazionali, per ogni anno di vigenza del contratto conservando il criterio dell’ultrattività.

È prevista la costituzione di una commissione nazionale sull’inquadramento professionale prevedendo la cancellazione della prima categoria, a decorrere dal 1 ottobre 2021 per alcune figure professionali e dal 1 gennaio 2023 per altre. Tra gli elementi di novità si è convenuto, a fronte di casi di crisi, di ristrutturazione, riorganizzazione o conversione aziendale che determinino il rischio di esuberi, di confrontarsi a livello aziendale sull’utilizzo di strumenti di legge anche innovativi, come il fondo nuove competenze e il contratto di espansione, per tutelare e migliorare l’occupazione. Inoltre, è previsto il rafforzamento di tutta la parte normativa riguardo al diritto di informazione a livello aziendale che viene esteso a partire dalle aziende con almeno 35 dipendenti, al diritto soggettivo alla formazione, al tema della salute e sicurezza e al contrasto alla violenza contro le donne. Un’importante novità è rappresentata dall’introduzione della clausola sociale nel cambio appalto nell’ambito dei pubblici servizi. Mentre sul lavoro agile è prevista la garanzia almeno del mantenimento del trattamento normativo e salariale previsto per il lavoro in presenza ed entro l’anno verrà insediata una commissione paritetica per valutare i possibili miglioramenti normativi rispetto a questa materia.

L’ipotesi di accordo unitaria verrà illustrata nelle assemblee in tutti i luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e capo delegazione della trattativa 

Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale

Roma, 26 maggio 2021

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