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14 giugno 2019. Sciopero generale dei metalmeccanici [volantino]

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Testata 14 Giugno

Sono trascorsi oltre 10 anni dall’inizio della crisi del 2008 che ha colpito l’economia e i lavoratori e fatto perdere migliaia di posti di lavoro nelle fabbriche metalmeccaniche, nel settore industriale, e nei servizi. Dappertutto è aumentata la precarietà e l’insicurezza e insieme sono aumentati gli infortuni mortali sul lavoro. Siamo in presenza di una crisi di proporzioni enormi che ha portato la disoccupazione nel nostro paese ai livelli più alti d’Europa, con effetti pesantissimi specie al sud e fra le giovani generazioni.

In questi anni la ricchezza si è sempre più concentrata nelle mani di pochi, non è stata redistribuita, premiando la rendita e l’evasione fiscale, e ha portato i salari dei lavoratori italiani tra i livelli più bassi in Europa, aumentando la povertà assoluta e la disuguaglianza sociale. Le imprese operano continui processi di ristrutturazione per ridurre i costi attraverso l’uso degli appalti e il decentramento produttivo, rinunciando ad investire e ciò ha ridotto la capacità produttiva del paese del 25%. La crisi viene usata contro i lavoratori per cancellare diritti, (articolo 18, pensioni, sanità, eccetera), e indebolire la contrattazione collettiva. Anche per questa ragione sarà importante che il prossimo rinnovo del Contrattato nazionale dei metalmeccanici dia risposte positive alle istanze dei lavoratori con l’aumento dei salari, il contrasto alla precarietà, il miglioramento della condizione di lavoro.

In questo quadro drammatico per i lavoratori il governo giallo-verde, che aveva promesso di cambiare tutto, non ha cambiato niente, non ha politiche di contrasto alla crisi, non ha politiche per aumentare il lavoro e ridurre la disoccupazione, non ha politiche industriali né un progetto di investimenti per rilanciare l’economia, innovare le produzioni e dare risposte per questa via al tema dell’occupazione e dei diritti ai lavoratori. Anzi, mentre la crisi espelle i lavoratori dai luoghi di lavoro, e si allunga l’età per la pensione, in questi anni si sono ridotti gli ammortizzatori sociali e ciò incide pesantemente sulle condizioni di tutti i lavoratori in particolare su quelli che hanno una età più elevata.

Per il governo la sicurezza non sta nel rafforzamento dei diritti sociali, nella crescita del lavoro, nel miglioramento della previdenza, della sanità e della scuola pubblica, al contrario il governo strumentalizza il disagio sociale alimentando la guerra dei poveri, mettendo gli ultimi contro i penultimi, introducendo leggi pericolose che limitano la libertà dei lavoratori di manifestare, in violazione della Costituzione. Anziché attivare politiche redistribuitive verso i giovani, lavoratori e pensionati, il governo, con la Flat Tax, pensa di premiare i ricchi riducendogli le tasse e con i condoni di premiare gli evasori fiscali. Si continuano a tagliare le spese sociali per favorire i privilegi di pochi a danno di tutti.

Per cambiare tutto questo, FIM FIOM UILM il 14 giugno hanno proclamato una giornata di SCIOPERO GENERALE DEI METALMECCANICI con tre manifestazioni interregionali a Milano, Firenze e Napoli per:

Dare un futuro al Paese con una politica industriale che difenda l’occupazione, superi la precarietà, con nuovi investimenti pubblici e privati, a sostegno di produzioni di qualità e non inquinanti;

Aumentare i salari ridistribuendo gli aumenti di produttività creati dalle nuove tecnologie e diminuire gli orari creando per questa via nuovi posti di lavoro;

La sicurezza sul lavoro, senza rischiare la vita ogni giorno, tutelando la salute e l’ambiente, garantendo la prevenzione e il diritto alla formazione;

Combattere le ingiustizie a partire da un sistema fiscale progressivo, diminuendo le tasse sul lavoro dipendente, con una vera lotta all'evasione fiscale e la fine della logica dei condoni. Con una spesa pubblica a carattere universale che non penalizzi la salute e l’istruzione e garantisca pensioni dignitose e ammortizzatori sociali che non lascino indietro nessuno;

Per la democrazia, con il diritto di voto delle lavoratrici e dei lavoratori sugli accordi che li riguardano, l’applicazione erga omnes dei contratti nazionali, con il diritto alla rappresentanza per tutti i lavoratori.

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