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Tute blu: già 1500 esuberi nel nuovo anno, 450 solo a febbraio. FIOM: 'E' un'emorragia senza fine, occorre intervenire'

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Sesto San Giovanni, 03 marzo 2016

Sono dati drammatici quelli relativi alla messa in mobilità per quanto concerne le medie e grandi imprese metalmeccaniche della Lombardia.

Nel mese di febbraio appena trascorso tra le tute blu ci sono stati 449 esuberi, un centinaio in meno rispetto allo stesso mese del 2015 (585), ma sempre tanti considerato il momento e il contesto storico.

In linea il confronto tra i primi due mesi del 2015 con l'analogo periodo del 2016. Si rivela una tendenza numerica simile: 1573 licenziamenti nei primi due mesi dell'anno a fronte dei 1689 del 2015. Anche in questo caso si registra una diminuzione, che però non lascia presagire la fine del declino, l'uscita dal tunnel della crisi, anzi ne amplifica le criticità.

Tra le province con più licenziati troviamo Milano (138 contro i 215 del 2015), Brescia (130 a fronte dei 78 dell'anno passato), Bergamo (65 contro 59) e Lecco (56, nel 2015 furono 32). Diminuzioni significative nelle province di Mantova (5) Monza Brianza (5) Varese (14), Pavia e Sondrio.

“La ripresa dunque non solo non si vede, ma anzi non si ferma l'emorragia di licenziamenti e il ricorso agli ammortizzatori sociali”, afferma Mirco Rota, segretario generale della FIOM Cgil Lombardia. “Senza interventi strutturali e urgenti da parte della Regione e del Governo la situazione rischia di aggravarsi ulteriormente, perché sono aperte sul territorio delicatissime vertenze come Candy, Linkra, AlstomGE che potrebbero avere conseguenze ancora più nefaste per il tessuto economico produttivo della Lombardia”.

N.B. In allegato le tabelle riguardanti i dati dei licenziamenti sui territori.

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