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NICOTRA DI CISERANO, OGGI IL SECONDO SCIOPERO DOPO QUELLO DEL 4 MAGGIO. DOMANI INCONTRO CON LA DIREZIONE AZIENDALE

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Bergamo, giovedì 10 maggio 2018

Si torna a scioperare, oggi, per un’ora e mezzo alla Nicotra di Ciserano, l’azienda metalmeccanica acquisita all’inizio di aprile dalla Regal Beloit Corporation, multinazionale americana produttrice di motori elettrici con sede a Beloit, nel Wisconsin. I lavoratori, sia gli operai del primo turno che parte degli impiegati, hanno incrociato le braccia dalle 10.00 alle 11.30, riunendosi in presidio. Per i dipendenti del secondo turno lo sciopero si svolgerà l’ultima ora e mezzo dell’orario di lavoro.

“Per domani mattina è in programma un nuovo confronto con la direzione aziendale” comunica Claudio Ravasio della segreteria FIOM-CGIL di Bergamo. “Ribadiremo la necessità, come ormai facciamo da mesi, di avere un piano industriale, senza il quale i lavoratori si sentono senza prospettive certe, anche dal punto di vista occupazionale, soprattutto dopo il cambio di proprietà. Da gennaio 2017, torniamo a ricordarlo, l’azienda ha usufruito di sei mesi di Cassa integrazione ordinaria e di dodici mesi di Contratto di solidarietà nel tentativo di evitare 60 esuberi (su un totale di circa 180 lavoratori in organico). Dal 1° di aprile l’acquisizione da parte di Regal Beloit è avvenuta ufficialmente. Già dall’inizio dell’anno chiedevamo un incontro per capire quali prospettive avesse la Nicotra ed anche per discutere del Contratto aziendale: a fine 2017, infatti, il Premio era stato disdettato dall’azienda”.

“Da un incontro avvenuto la scorsa settimana con la Direzione è emerso che alcuni degli esuberi annunciati nel 2017 sarebbero, per l’azienda, ancora necessari” prosegue Ravasio. “La nuova proprietàha chiesto una proroga di sei mesi del Contratto di solidarietà. Al proposito segnaliamo che la sua gestione fino ad ora è stata impropria: abbiamo registrato, infatti, distorsioni nell’utilizzo della solidarietà e modalità che hanno penalizzato i lavoratori più fragili, quelli considerati meno versatilidall’azienda”.

C’è, infine, anche la questione dell’anticipo del Premio che tradizionalmente (da oltre 15 anni) veniva erogato a maggio: “Lo abbiamo chiesto anche quest’anno alla nuova proprietà, la quale, tuttavia, si è detta non disponibile a versare la somma. Sul Premio disdettato, la proposta avanzata dall’azienda per un suo rinnovo è stata esigua e tra l’altro tutta legata alle assenze (malattia, …), ipotesi che già ci era stata sottoposta dalla passata proprietà nel 2017 e che già avevamo respinto”.