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SCHNEIDER ELECTRIC, IL VOTO DEI LAVORATORI APPROVA L’INTESA SULL’INTEGRATIVO. CHIAMATI ALLE URNE IN 1.600. Mangiafico, FIOM-CGIL di Bergamo: “Estremamente soddisfatti, sia per l’aspetto economico ma soprattutto per quello normativo”

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Bergamo, mercoledì 21 marzo 2018

I toni sono quelli della piena soddisfazione, dopo una “trattativa lunga ma considerevolmente fruttuosa”: così Fabio Mangiafico della FIOM-CGIL di Bergamo commenta i contenuti dell’ipotesi di accordo raggiunta lo scorso 23 febbraio sull’Integrativo alla Schneider Electric di Stezzano, azienda metalmeccanica specializzata nella gestione dell'energia e automazione, presente in oltre 100 paesi.

Dopo tre settimane di referendumnei cinque stabilimenti (quartier generale di Stezzano compreso) e in una decina di sedi commerciali e tecniche sul territorio nazionale, oggi arrivano i dati sul voto: dei 2mila lavoratori occupati, alle urne erano chiamati in 1.600 (quelli presenti in azienda al momento della votazione). Hanno espresso il loro parere in 1.074: 1.025 sono stati i voti favorevoli, 49 i contrari (a Stezzano hanno votato in 393 votanti – su 720 -  con 361 voti favorevoli e 32 contrari). Ora l’accordo definitivo verrà formalmente firmato nei prossimi giorni.

“Siamo estremamente soddisfatti: sul piano economico abbiamo raggiunto risultati di crescita positivi e sul piano normativo siamo riusciti a migliorare sensibilmente aspetti di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e del ruolo dei padri. La nostra soddisfazione trova rispondenza nel voto chiaro dei lavoratori” ha commentato Mangiafico.

L’accordo prevede un rinnovo del Premio di risultato con un incremento medio del 7%. Il Premio interesserà, per la prima volta, anche i 500 lavoratori che operano nello stabilimento di Conselve in provincia di Padova e i tecnici trasfertisti: questi lavoratori in precedenza non potevano goderne, provenendo da altre aziende acquisite di recente.

Dal punto di vista normativo, dai 4 giorni retribuiti di congedo di paternità già previsti dalla legge si passa a 10 giorni, tutti retribuiti. Viene avviato un percorso formativo per favorire il rientro dalla maternità per le lavoratrici madri che volessero aderire (e-learning da casa).

Si prevedono 300 euro di bonus welfare per la nascita dei figli e viene poi ampliata la possibilità di utilizzare il lavoro agile (lavoro da casa, per 1 giorno a settimana).

Dopo 7 anni di anzianità, è prevista la possibilità di ritirare il 20% del TFR in azienda senza addurre causali. Viene, poi, rafforzato il diritto del lavoratore di negoziare attraverso il sindacato per trovare soluzioni alternative in caso di licenziamento individuale: si allunga, cioè, il periodo di trattativa rispetto a quanto previsto legge Fornero in materia di licenziamenti economici.

L’azienda si impegna all’iscrizione al pacchetto A di Metasalute, dunque non più quello base, meno ricco (con un incremento di costi da parte aziendale di 44 euro per ciascun dipendente). Infine è prevista una quota aggiuntiva di 120 euro rispetto al Contratto nazionale, che viene versata al fondo Cometa per ogni dipendente.