Questo Sito Utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione sul sito. Continuando la navigazione accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.

Stampa

PENSIONI E LEGGE DI STABILITÀ, IL GIUDIZIO DELLA FIOM-CGIL DI BERGAMO NELL’ORDINE DEL GIORNO APPROVATO OGGI. “INDISPENSABILE METTERE IN CAMPO INIZIATIVE E MOBILITAZIONI INCISIVE”

on .

Bergamo, venerdì 10 novembre 2017

A proposito del confronto in corso tra CGIL, CISL, UIL e Governo sui temi della previdenza e della Legge di stabilità, il Comitato Direttivo della FIOM-CGIL di Bergamo ha approvato oggi l’ordine del giorno riportato qui di seguito (con 4 voti contrari e un’astensione). Nel testo viene espresso il giudizio della FIOM-CGIL nei confronti dell’operato del Governo: i metalmeccanici CGIL si dicono pronti alla mobilitazione, fino anche all’utilizzo dello strumento dello sciopero.

“Quella deliberata dal Governo non è la Legge di Bilancio che serve al paese. La scelta del Governo è sempre nel solco dell’austerità, in continuità con le precedenti, con nuovi tagli strutturali alla spesa. Non ci sono risorse sufficienti sul capitolo degli investimenti che sono fondamentali per creare crescita, sviluppo e buona occupazione. Assenti sono anche misure significative sul versante fiscale, a partire da una riduzione dell’imposizione sui lavoratori, mentre la lotta all’evasione continua a essere marginale.

Si continua la politica dei bonus che non servono a far ripartire il paese. Salvo un lieve aumento delle risorse contro la povertà attraverso il reddito d' inclusione, si mantiene lo status quo e non si affrontano le grandi disuguaglianze.

Mancano interventi di modifica degli ammortizzatori sociali, fortemente indeboliti dal Jobs Act, necessari per affrontare le situazioni di crisi ancora in corso e i processi di ristrutturazione, e si prosegue sulla strada che ha reso per le aziende più conveniente licenziare che ricorrere alla Cassa integrazione.

Il tavolo di confronto sulle pensioni non sta dando risposte adeguate per intervenire sulla riforma Fornero. Va fermato l’aumento automatico dell’ età pensionabile di 5 mesi nel gennaio 2019. Non c’è nessuna risposta per i lavoratori precoci e per quanto riguarda la pensione anticipata (ex anzianità). Nessuna risposta nemmeno per quanto riguarda la pensione di garanzia per i giovani e per i lavoratori discontinui.

Per tutte queste ragioni, per cambiare la manovra del Governo, bloccare le nuove strette sulle pensioni, modificare la legge Fornero, è indispensabile mettere in campo iniziative e mobilitazioni incisive, un percorso serrato e coinvolgente, fino anche allo sciopero generale. Il direttivo FIOM-CGIL impegna le RSU ad organizzare e a sostenere la mobilitazione anche con iniziative di sciopero da realizzare nelle giornate del 13 o 14 novembre”.