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SINT DI FILAGO, TRATTATIVA CHIUSA SENZA UN ACCORDO. SI VA VERSO I 35 ESUBERI

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Bergamo, giovedì 6 luglio 2017

Dall’incontro di ieri in ARIFL, l’Agenzia Regionale per la Formazione e il Lavoro, le parti sono uscite senza una soluzione né un accordo: per 35 dei 66 lavoratori della Sint di Filago (BG), dunque, scatteranno i licenziamenti.

“O meglio ‘potrebbero scattare’, visto che ad oggi non si sa quando né per quali lavoratori” spiega oggi Paola Guerini della FIOM-CGIL di Bergamo.La situazione è talmente paradossale– come del resto sono stati alcuni passaggi della trattativa - che l’azienda non è stata in grado di chiarire quando procederà con l’inoltro delle lettere di licenziamento né nei confronti di chi,  lasciando tutti i lavoratori nello sgomento e in una tensione intollerabile”.

Nelle ultime settimane e anche nella giornata di ieri si sono ripetute le iniziative di protesta, scioperi e presidi, per tentare di convincere la Sint a non tagliare metà del proprio personale.

“Questa mattina in assemblea abbiamo dato ai lavoratori tutte le informazioni sulla conclusione negativa della vicenda” prosegue Paola Guerini. “Proviamo profondo rammarico e una sempre maggiore preoccupazione per la situazione generale dal momento che l’azienda non è in grado di formulare proposte alternative ai licenziamenti. Come abbiamo più volte detto, ci preoccupa non solo la sorte di resterà fuori dall’azienda, ma anche quella di coloro che resteranno alle dipendenze di un’azienda che sembra aver perso ogni capacità di trovare soluzioni per sopravvivere”.

Proprio a seguito di questo epilogo negativo del confronto, nei prossimi giorni riprenderanno le iniziative di protesta: “Confidiamo che, anche in questa fase finale di attesa, le pressioni dei lavoratori possano condurre l’azienda a trovare una soluzione diversa da quella prospettata fino ad ora”.

La Sint di Filago è un’azienda metalmeccanica specializzata nella produzione di allestimenti di comunicazione visiva nei settori automotive, petrolifero, bancario, assicurativo e telefonico. Qualche anno fa i lavoratori dell’azienda erano oltre 100, oggi sono 66, ma la nuova procedura di mobilità aperta il 21 aprile li ridurrà ulteriormente.

La Sint ha sempre utilizzato gli opportuni ammortizzatori sociali permettendo di giungere a mobilità sempre volontarie: “Nelle ultime settimane, invece, abbiamo assistito a un brusco cambio di passo” aveva detto Guerini in occasione dei primi scioperi.

Ricordiamo che nel marzo 2016 l’azienda aveva presentato richiesta per l’ammissione a concordato preventivo in continuità aziendale. Il 13 dicembre 2016 il Tribunale di Milano ha ammesso la società alla procedura. Nel frattempo, a metà dello scorso febbraio, si sono chiusi 24 mesi di Contratto di solidarietà. In questi anni, in occasione dell’apertura di diverse procedure di mobilità, una quarantina di lavoratori, fino ad ora su base esclusivamente volontaria, ha lasciato l’azienda.