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Democrazia e confronto politico in Fiom: basta bugie, ognuno si assuma le proprie resposabilità

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- Lo scorso 7 marzo il Comitato centrale della Fiom-Cgil ha preso atto della delibera con cui il Collegio statutario della Cgil – rispondendo a un quesito delle Fiom Basilicata e Molise – ha ricordato che lo Statuto della Confederazione non consente la presenza in ruoli di direzione e rappresentanza di iscritte e iscritti che promuovono o aderiscono a forme associative o parasindacali in competizione con la Cgil o ne rompono l'unità come soggetto contrattuale nei confronti delle controparti.
Essere iscritti alla Cgil e, al tempo stesso, far parte di coordinamenti parasindacali che prendono decisioni di iniziativa e di lotta è incompatibile, non si può. Questo dice lo Statuto della nostra Confederazione. Ogni persona che decide volontariamente di iscriversi e accetta incarichi di rappresentanza ha il dovere di rispettarlo e il diritto di farlo applicare.
Del resto le decisioni della Fiom-Cgil si prendono in autonomia, al proprio interno coinvolgendo gli iscritti, i delegati, le strutture territoriali e nazionali interessate e gli organismi dirigenti eletti nei congressi. Una volta assunte queste decisioni impegnano tutte e tutti.
- La delibera del Collegio Statutario si riferiva alla creazione di un "Comitato lavoratori Fca centro-sud" promosso da una quindicina di iscritti e iscritte Cgil  alcuni dei quali Rsa in quanto nominati dalle Segreterie territoriali Fiom-Cgil  insieme a iscritti e dirigenti di altri sindacati (Usb, Slai-Cobas, Flmu).
Tale scelta non è mai stata discussa con gli altri iscritti e iscritte, delegati e delegate Rsa del Gruppo Fca, né tantomeno in nessun organismo dirigente della Fiom-Cgil. Tutta l’Organizzazione si è trovata a registrare comportamenti e azioni negli stabilimenti di Melfi e di Termoli da parte dei firmatari del documento di fondazione del suddetto comitato, che prescindevano dalle discussioni e dalle decisioni assunte dalla Fiom, contrastandole. Di conseguenza in più occasioni si è rotta l’unità contrattuale della Fiom nei confronti di Fca.
- In questi giorni l’area di opposizione in Cgil, “Il sindacato è un'altra cosa” (che tra gli iscritti Fiom nell’ultimo Congresso ha registrato un consenso pari al 7%) ha avviato una vera e propria campagna di denigrazione della nostra Organizzazione.
Falsità e disinformazione sono state diffuse a livello nazionale attraverso mezzi di informazione e durante manifestazioni pubbliche, affermando che la Fiom starebbe procedendo a epurazioni ed espulsioni.
- L’espulsione di un iscritto dalla Cgil può essere decisa solo dalla Commissione di garanzia, a cui fino a ora nessuna struttura della Fiom, né nessun iscritto della Cgil, ha deciso di rivolgersi.
Il Comitato centrale della Fiom nel prendere atto della delibera del Collegio statutario ha deciso di avviare una discussione di carattere nazionale sul senso e sulle modalità di militanza nella Fiom e sulle sue forme di rappresentanza a partire dalle strutture territoriali della Basilicata e del Molise.
- In questi anni abbiamo dovuto affrontare situazioni difficili e inedite, in Fca e nel Paese, siamo riusciti a rafforzare la nostra capacità di rappresentanza e la nostra credibilità.

Tutto questo è avvenuto per una reale capacità collettiva della Fiom di rispettare i diritti e i doveri degli iscritti e nell’esercizio di un ruolo dirigente, nella tutela degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, nella pratica democratica quale principio fondante della nostra Organizzazione.
Ciò che è stato e continua a essere detto e scritto in questi giorni denunciando false epurazioni ed espulsioni non ha nulla a che fare con la democrazia, la battaglia delle idee, il diritto al dissenso. Non ha nulla a che vedere con il rispetto e la solidarietà che devono caratterizzare la vita della nostra Organizzazione. Quelle affermazioni e quelle manifestazioni offendono e danneggiano, per toni e merito, tutti gli iscritti della Fiom, la loro militanza e la loro intelligenza; anche quella di chi reitera bugie e denigrazioni, dimostrando così di non aver la misura né dei diritti e né dei doveri di chi assume un ruolo dirigente e di rappresentanza delle iscritte e degli iscritti alla Fiom.
- Ora è il momento della responsabilità.
Se qualcuno pensa che costituire un coordinamento parasindacale in contrasto con la Fiom è legittimo e strategico, allora è utile e necessario che ne tragga tutte le conclusioni senza strumentalizzare e utilizzare i lavoratori e i singoli iscritti.
Per quanto ci riguarda a un problema sindacale e politico va data una risposta sindacale e politica in applicazione dello Statuto della Cgil e nel rispetto della storia sindacale e democratica della nostra Organizzazione.

Segreteria nazionale Fiom-Cgil

Roma, 22 marzo 2016

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