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RIORGANIZZAZIONE ABB DALMINE, OGGI NUOVO CONFRONTO

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Bergamo, lunedì 3 maggio 2021

Si è svolto oggi un nuovo incontro, il quinto, sulla delicata riorganizzazione in corso nello stabilimento ABB Dalmine, l’azienda metalmeccanica che lo scorso gennaio aveva annunciato una serie di trasferimenti di linee produttive in uscita e in entrata, con lo spostamento in altri siti europei della produzione di quadri di media e bassa tensione, e l’arrivo dalla Polonia delle lavorazioni di interruttori in corrente continua.

Sugli oltre 800 lavoratori, il processo dovrebbe comportare un esubero di 44 persone, di cui 34 impiegati e 10 operai. Una ventina di loro potrebbe essere ricollocata in altre posizioni. Per gli altri, potrebbe essere previsto l’accompagnamento alla pensione.

“Nell’incontro di oggi l’azienda ha fornito alcune risposte a nostri quesiti su aspetti occupazionali e sul piano industriale” ha spiegato al temine del confronto Paola Guerini della FIOM-CGIL di Bergamo, presente insieme ai delegati dell’organizzazione e a Mirco Rota, coordinatore nazionale FIOM per ABB. “La direzione ha confermato l’intenzione di procedere con un piano di ricollocazione e un programma di pensionamento anticipato per evitare impatti di natura occupazionale. Da parte nostra abbiamo voluto approfondire alcuni dettagli legati all’arrivo della produzione di un nuovo interruttore, oggi realizzato nello stabilimento polacco. La produzione riguarderebbe tra i 2.000 e i 3.000 pezzi all’anno. Attualmente vi sono impiegate più di 30 persone. ABB starebbe ancora valutando il tipo di lay out che sarà realizzato a Dalmine anche alla luce degli aspetti tecnici e produttivi che sono in via di acquisizione”. 

Durante l’incontro ABB ha manifestato l’intenzione di raggiungere un accordo sindacale che, subito dopo la fine del blocco dei licenziamenti - ad oggi prevista a giugno- consenta di individuare le eccedenze occupazionali secondo uno schema che, sempre da richiesta dell’azienda, preveda l’obbligo di fuoriuscita per coloro che nella durata della mobilità possano raggiungere la maturazione del requisito pensionistico, riconoscendo le integrazioni economiche che l’azienda aveva definito in precedenti situazioni.

Al proposito abbiamo voluto specificare che il blocco dei licenziamenti, consentiti solo in caso di non opposizione del dipendente, in scadenza a fine giugno, è oggetto di una richiesta di proroga al governo da parte di CGIL, CISL e UIL alla luce della situazione pandemica” prosegue Guerini. “In caso di mancata proroga, il ricorso a licenziamenti non oppositivi consentirebbe comunque ad ABB di definire un accordo sindacale prevedendo le necessarie fuoriuscite.A fronte di ciò, alla luce del numero dei lavoratori disponibili al pensionamento in rapporto agli esuberi dichiarati, valuteremo le risposte da dare ad ABB, confrontandoci con le altre organizzazioni sindacali”.