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SEMATIC DI OSIO, OGGI L’ESAME CONGIUNTO AL MINISTERO. Cassa straordinaria per 12 mesi da avviare a luglio (per ora c’è quella Covid)

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Bergamo, giovedì 15 aprile 2021

 

Anche gli ultimi atti formali sono stati completati nella vicenda della Sematic di Osio Sotto: si è tenuto, infatti, questa mattina in collegamento video con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali l’esame congiunto necessario per l’accordo governativo con cui si apre la strada alla Cassa integrazione straordinaria per cessazione parziale di attività. E' stata chiesta per un massimo di 123 lavoratori del sito di Osio. Restano invece al lavoro i 79 dipendenti negli uffici di Seriate.

La copertura dell’ammortizzazione sociale sarà di 12 mesi, formalmente da aprile, ma in realtà partirà dal 1° luglio, visto che al momento si proseguirà con l'utilizzo della Cassa Covid” ha spiegato Claudio Ravasio della segreteria provinciale della FIOM-CGIL di Bergamo, presente all’incontro insieme ai delegati RSU. “Nei prossimi giorni si terrà un incontro con Regione Lombardia per definire in maniera articolata l'avvio di politiche attive al lavoro con l'obiettivo di ricollocare i lavoratori".

Raggiunto il 17 marzo da azienda e sindacati e approvato  in assemblea a larghissima maggioranza, si concretizza così l’accordo sindacale quadro che segue la delocalizzazione della produzione dello stabilimento di Osio in Ungheria. “È la migliore intesa possibile per ridurre l’impatto sociale di una decisione che non abbiamo condiviso e continuiamo a non condividere” aveva commentato Claudio Ravasio, dopo la firma di marzo.

 

Il percorso ora si articola in una prima fase che durerà fino al 30 giugno con una proroga della Cassa integrazione Covid che sarà anticipata dall’azienda e che prevede la maturazione di tutti i ratei, tredicesima e quattordicesima comprese. Contestualmente si provvederà alle risoluzioni consensuali con un incentivo all’esodo significativo: verrà calcolato prevedendo un’integrazione che raggiunga il 100% della retribuzione nei due anni di Naspi, comprensiva di quattordicesima. Il principio è quello di garantire somme pari a due anni di retribuzione piena. A questo si aggiungono il recupero della retribuzione persa a causa della cassa Covid da settembre 2020 in poi, una terza componente economica legata all’anzianità aziendale, oltre a 1000 euro per la cosiddetta transazione novativa. Per tutti verrà pagato il fondo pensione Metasalute per ulteriori 12 mesi.

Dal 1° luglio partiranno, dunque, i 12 mesi di Cassa per cessazione parziale di attività. Anche in quel caso l’ammortizzatore sarà anticipato e prevedrà la maturazione di tutti gli istituti contrattuali diretti e indiretti (ferie, PAR, tredicesima e quattordicesima comprese)  per tutti i 12 mesi. Durante quel periodo sarà prevista comunque la possibilità di lasciare l'azienda su base volontaria con lo stesso criterio di incentivo all'esodo previsto nel periodo precedente, ma con un decalage mensile compensato però dalla maturazione dei ratei di retribuzione diretta, indiretta e differita. Infine, è stato raggiunto anche l’importante impegno condiviso sia di avviare politiche attive  (formazione, ricollocazione...) sia di agevolare potenziali reindustrializzazioni del sito con il chiaro obiettivo (messo nero su bianco nell’intesa) di ricollocare il personale in forza.

La vertenza, dal principio

Ricordiamo ancora una volta che il 3 settembre scorso l’azienda aveva annunciato il trasferimento di circa il 70% della produzione in Ungheria, mettendo a rischio circa 200 lavoratori. Lo spostamento delle lavorazioni è poi stato eseguito nelle settimane successive. L’ipotesi della delocalizzazione era stata già ventilata nella primavera del 2019. Per i lavoratori di Osio Sotto si è aperto, quindi, un periodo di Cassa integrazione Covid.

Dopo la proclamazione di diversi scioperi (in totale 80 ore svolte), nella vertenza Sematic era stato aperto un “tavolo di crisi” al ministero dello Sviluppo economico (MiSE).

Successivamente è arrivata però la notizia della cessazione della produzione entro marzo. In assemblea i sindacati avevano avuto mandato a larga maggioranza di avviare la trattativa per contrattare le condizioni post cessazione.