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SEMATIC DI OSIO, NUOVO INCONTRO SULLA CESSAZIONE. FIOM-CGIL: "APERTURE AZIENDALI PER RIDURRE IMPATTO SOCIALE CON CASSA, INCENTIVI ALL'ESODO E POLITICHE ATTIVE"

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Bergamo, mercoledì 3 marzo 2021

In vista della cessazione della produzione, ormai definitiva, alla Sematic di Osio Sotto è tempo di provare a ridurre l’impatto sociale dell’avvenuta delocalizzazione in Ungheria: con questo obiettivo oggi pomeriggio si è tenuto un nuovo incontro tra sindacati e azienda.

“Nel confronto di oggi abbiamo registrato una serie di aperture dall’azienda, disponibile a discutere per limitare – quanto possibile - gli effetti della delocalizzazione sui quasi 200 lavoratori della Sematic” ha spiegato poco fa Claudio Ravasio della segreteria della FIOM-CGIL di Bergamo. “Il gruppo Wittur a cui Sematic fa capo si è detto pronto all’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione, anche dopo la fine del blocco dei licenziamenti, dunque dalla cassa Covid e a quella straordinaria per cessazione. C’è poi la disponibilità a percorsi di politiche attive e a eventuali reinsediamenti di altre società che – ha però chiesto l’azienda -  non siano dirette concorrenti. Resta aperta la discussione sugli incentivi da fissare per un accordo sulle fuoriuscite volontarie, possibilità prevista anche in periodo di blocco di licenziamenti:  da parte nostra abbiamo formalizzato una proposta di incentivo all’esodo su cui lunedì, quando torneremo a incontrarci, attendiamo una risposta”.

Domani, intanto, si terrà l’assemblea con i lavoratori per illustrare i dettagli dell’incontro di oggi.

Ricordiamo che il 3 settembre scorso l’azienda aveva annunciato il trasferimento di circa il 70% della produzione in Ungheria, mettendo a rischio circa 200 lavoratori. Lo spostamento delle lavorazioni è poi stato eseguito nelle settimane successive. L’ipotesi della delocalizzazione era stata già ventilata nella primavera del 2019. Per i lavoratori di Osio Sotto si è aperto, quindi, un periodo di Cassa integrazione Covid che durerà fino a questo mese.

Dopo la proclamazione di diversi scioperi (in totale 80 ore svolte), nella vertenza Sematic  era stato aperto un “tavolo di crisi” al ministero dello Sviluppo economico (MiSE).

La scorsa settimana è arrivata però la notizia della cessazione della produzione entro fine mese. Venerdì scorso in assemblea i sindacati hanno avuto mandato, a larga maggioranza, di avviare la trattativa per contrattare le condizioni post cessazione.