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ABB DI DALMINE, OGGI LE ASSEMBLE CON I LAVORATORI SU RIORGANIZZAZIONE ED ESUBERI. Paola Guerini, FIOM-CGIL: "Così si dismettono prodotti che hanno distinto lo stabilimento orobico, e con poche garanzie sulla direzione che il sito prenderà”

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Bergamo, lunedì 1° febbraio 2021

 

Quattro assemblee si sono tenute oggi, 1° febbraio, tra gli oltre 800 lavoratori della ABB di Dalmine dove nei giorni scorsi l’azienda aveva annunciato una riorganizzazione che interesserà direttamente 770 persone : nel polo bergamasco, infatti, si prevedono trasferimenti di linee produttive in uscita e in entrata, con lo spostamento in altri siti europei della produzione di quadri di media e bassa tensione, e l’arrivo dalla Polonia delle lavorazioni di interruttori in corrente continua. La riorganizzazione comporterà un esubero di 44 lavoratori, di cui 34 impiegati e 10 operai. Una ventina di loro potrebbe essere ricollocata in altre posizioni. Per gli altri, potrebbe essere previsto l’accompagnamento alla pensione.

“Se pure questi 44 esuberi saranno riassorbiti e se anche – come dice l’azienda – nessuno verrà lasciato indietro, quello che non capiamo è cosa l’azienda intenda fare in questo sito: questa riorganizzazione rappresenta la fine della produzione dei quadri elettrici, per la quale erano maturate professionalità ed esperienza? Se così fosse, si dismettono prodotti che nel tempo hanno contraddistinto lo stabilimento orobico, mentre poche sono le garanzie fornite sulla direzione che il Gruppo intende prendere” ha commentato poco fa Paola Guerini della FIOM-CGIL di Bergamo. “La preoccupazione, dunque, non è solo per l’immediato, ma per le prospettive dello stabilimento di Dalmine nei prossimi anni. E l’apprensione è forte, anche alla luce di quello che accade in altri siti: a Marostica ad esempio, si è deciso di chiudere la produzione e di trasferirla in Bulgaria, pur essendo stato finora uno stabilimento performante. Il comparto metalmeccanico ha vissuto e vive già di per sè difficoltà in generale, qui siamo di fronte a ulteriori scelte di Gruppo che dismettono siti profittevoli. Questo cambio di passo non può che suscitare preoccupazione per scelte strategiche che non capiamo”.

Lo scorso 27 gennaio in Confindustria Bergamo si era tenuto il primo confronto tra azienda e sindacati. Il prossimo incontro è fissato per l’11 febbraio: “In quell’occasione torneremo ad incalzare l’azienda perché fornisca informazioni adeguate e precise su questo cambio di direzione, e affinché dia maggiori garanzie sui posti di lavoro” conclude Guerini.