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CASTFUTURA SPA, OGGI ALTRE OTTO ORE DI SCIOPERO NEL GIORNO DEL CONFRONTO CON L’AZIENDA. Il 19 giugno l’annuncio dello spostamento dell’attività in Bulgaria. A rischio 23 lavoratori su 90

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Bergamo, lunedì 24 giugno 2019

Per tentare di salvare i posti a rischio, i lavoratori hanno svolto oggi un nuovo sciopero di otto ore alla Casfutura di Terno d’Isola, l’azienda metalmeccanica che il 19 giugno scorso aveva comunicato l’intenzione di spostare l’attività produttiva dalla provincia di Bergamo in Bulgaria, provocando così il taglio di 23 persone sulle circa 90 in organico.

Un primo sciopero con presidio si era svolto giovedì 20 giugno, a seguito del quale la direzione aziendale aveva chiesto un incontro con le organizzazioni sindacali. Il confronto si è svolto oggi a mezzogiorno: “L'azienda ha sottolineato che non intende cambiare idea, non ci sarà alcun passo indietro sul trasferimento” ha riferito poco fa Roberto Gusmini della FIOM-CGIL di Bergamo. “Si è solo resa disponibile all’apertura di una discussione sugli ammortizzatori sociali da adottare. Da parte nostra, continuiamo a considerare la decisione del trasferimento inaccettabile, soprattutto dal momento che ci troviamo di fronte a una società solida dal punto di vista finanziario. Qui si vuole semplicemente ridurre il costo del lavoro, a spese dei propri dipendenti. Ora valuteremo insieme ai lavoratori quali iniziative organizzare. Nel frattempo cercheremo di coinvolgere le istituzioni locali per aprire un tavolo di confronto”.

Da mesi si rincorrevano voci sulla volontà di trasferire la produzione: “Già a gennaio i lavoratori avevano scioperato contro il trasloco di alcuni macchinari che lasciava intravedere un imminente spostamento più significativo delle lavorazioni” prosegue il sindacalista. “Il timore è stato confermato. Assistiamo, così, all'ennesima delocalizzazione. Ricordiamo che la società, non più tardi di dicembre 2018, è stata acquisita dal Gruppo americano Robertshaw. A pochi mesi di distanza, ecco l’annuncio della volontà di ridurre di quasi un terzo il personale di Terno”.